sabato 16 aprile 2011

Dialetto


Nel giorno e mezzo di vacanzina che ci siamo concessi sul lago di Garda, ho letto un altro libretto di Camilleri del commissario Montalbano. Tipica lettura di villeggiatura... ha aiutato a sentirsi in vacanza. La cosa che mi piace di più dei libri di Montalbano è, strano a dirsi per una lettura, il "suono" del dialetto siciliano nei dialoghi e nelle descrizioni. Nel caso di Camilleri, è un dialetto molto "addolcito" all'italiano, sono solo alcune parole, che perlopiù si ripetono permettendoti di imparare facilmente dal contesto il significato.

Ad ogni modo trovo molto spesso che l'uso del dialetto nei romanzi sia una "marcia in più" per lo scrittore (ovviamente se lo sa usare adeguatamente) per descrivere posti, sensazioni, stili e punti di vista.

A Camilleri quindi associo (a mio personale piacere, e superficialità...) alcuni scrittori che hanno inserito positivamente il dialetto nelle loro opere: innanzitutto, da parte di un veneto come me, non posso non iniziare da Luigi Meneghello. E Carlo Emilio Gadda con sul pasticciaccio di dialetti e parlate.

Se volete aggiungere qualche autore particolarmente degno di nota, accetto consigli e suggerimenti.

Acquisti #3

Nella libreria Giunti di Salò (sul bel lungolago bresciano del Garda) mi hanno ispirato un paio di titoli:
  • Qualcosa di così personale, Card. Carlo Maria Martini
  • Il volto e l'anima della natura, Flavio Caroli
entrambi da Mondadori. Nel primo, che devo ancora leggere, penso si parli di meditazioni del cardinale sulla preghiera (qualcosa di così personale, appunto...).
Il secondo, che ho già divorato e che merita un post a parte, è un piccolo saggio sulla rappresentazione della natura nel corso della storia dell'arte.
L'autore è famoso perchè partecipa alla trasmissione di Fabio Fazio con degli approfondimenti su pittori, scultori e movimenti artistici, magari l'avete già visto qualche volta.

OT: LaMalabanda in concorso


Un off topic (ma fino a un certo punto... ) per promuovere la partecipazione al concorso musicale "123prova" della buona vecchia Mala. La canzone con la quale partecipiamo si intitola "La mano di un peccatore", ed è farina del sacco del buon Edoardo, musicata e arrangiata un po' da tutti, Malabanditi vecchi e "correnti". Potete ascoltarla online, votare e lasciarci un commento qui sul sito del mattino.
Il testo integrale, che posto come "consiglio di lettura" (e per questo motivo pienamente in linea con la mission del blog...) invece lo trovate nel primo commento.